Differenze

La centrifuga (o centrifugatore) e l’estrattore di succo a freddo sono due elettrodomestici simili nell’intento di utilizzo. Entrambi infatti permettono di estrarre i liquidi contenuti in ortaggi, frutta e verdura, ma differiscono nel principio di funzionamento. È importante quindi conoscere le caratteristiche dei due apparecchi, e i risultati che essi permettono di ottenere, per valutare quale effettivamente fa al caso proprio.

Similmente a un frullatore, la centrifuga è provvista di lame. La differenza principale rispetto a quest’ultimo consiste nella velocità di rotazione, che risulta molto più elevata e può raggiungere anche i 15000 giri al minuto.

L’alta velocità raggiunta dalle lame genera l’effetto centrifuga, fenomeno fisico da cui l’elettrodomestico prende il nome. La parte solida e quella liquida si separano, per via della loro differenza di peso. Lo scarto solido verrà convogliato verso un filtro, mentre il liquido (che conserva comunque una percentuale di materiale solido in sospensione) sarà raccolto nell’apposita caraffa, pronto per essere bevuto.

L’estrattore di succo, a differenza della centrifuga, non è provvisto di lame. Al loro posto, sono presenti una o più coclee, o “viti senza fine”. Il principio di funzionamento è anche qui piuttosto semplice: la frutta e la verdura passano attraverso le spire delle coclee, dove vengono schiacciate, “strizzate” (e non sminuzzate, come accade nella centrifuga) fino a separare il liquido da polpa e fibra. L’estrazione si ottiene a una velocità di rotazione piuttosto bassa (intorno ai 50 giri al minuto), e questa è l’altra caratteristica sostanziale che differenzia i due elettrodomestici.

Pro e contro

Per valutare quale sia l’elettrodomestico più adatto alle proprie esigenze, bisogna considerare una serie di aspetti come qualità del succo ottenuto, resa, usabilità e prezzo. Sia la centrifuga che l’estrattore possono lavorare qualsiasi genere di ortaggio, frutta e verdura, ma con risultati leggermente diversi.

Aspetti nutrizionali e resa

In linea di massima, un succo estratto è più denso rispetto a un centrifugato, perché contiene una maggior quantità di polpa e fibra in sospensione.

L’estrattore produce un liquido più omogeneo, mentre la centrifuga restituisce un composto che tende a separarsi se lasciato riposare. Il centrifugato è più “liquido” in bocca, ed è ricco di schiuma nella parte superiore. In genere, il centrifugato risulta più limpido dell’estratto, ma questo non incide in alcun modo sulla salubrità del succo. La scelta tra l’uno e l’altro dipende essenzialmente dai gusti personali.

Per quanto riguarda le proprietà nutrizionali, e quindi la salubrità, è opinione diffusa che il centrifugato subisca una serie di alterazioni chimico fisiche dovute all’alta velocità e quindi al surriscaldamento indotto dalla centrifuga. Secondo questa tesi, l’azione meccanica e il conseguente innalzarsi della temperatura andrebbero a influire negativamente sull’apporto vitaminico e sulle benefiche proprietà nutrizionali del prodotto. In realtà non è così.

Studi più approfonditi hanno infatti dimostrato che a livello organolettico, sia l’estratto che il centrifugato conservano in maniera del tutto simile vitamine, proteine ed elementi nutrizionali presenti in origine in frutta e verdura.

La differenza tra i due risiede invece nella capacità di conservazione. Un estratto si conserva molto più a lungo, rispetto a un centrifugato: questo infatti deve essere bevuto entro poche ore (tre o quattro al massimo), mentre il primo rimane inalterato per uno o due giorni. Tali valori in ogni caso variano a seconda del tipo di frutta o verdura che si intende lavorare.

A parità di peso della materia prima utilizzata, se si lavorano frutta, ortaggi e materiale più duro l’estrattore di succo riesce ad ottenere una maggior quantità di succo rispetto alla centrifuga, e lo scarto solido può essere recuperato e riutilizzato in cucina. Mediamente la resa di un estrattore (cioè il rapporto tra il peso degli ingredienti inseriti e il peso del succo ottenuto) supera di poco il 62%, mentre quella di una centrifuga si attesta intorno al 55%. Al contrario, la centrifuga permette una resa migliore con la verdura in foglie, come ad esempio bieta, cicoria o spinaci.

Usabilità

Sia la centrifuga che l’estrattore devono essere smontati dopo l’utilizzo, e puliti a fondo. Trattandosi di elettrodomestici da cucina, la loro sanificazione è di vitale importanza. La centrifuga si compone di un minor numero di parti che entrano in contatto col cibo, rispetto a quanto riscontriamo in un estrattore, risultando quindi più facile da pulire e assemblare.

Tuttavia, tra i due l’estrattore è lo strumento più versatile. A differenza della centrifuga infatti, oltre a estrarre succo (e conservare la polpa in un contenitore separato) può essere utilizzato per preparare passate di pomodoro, sorbetti e latte vegetale. È anche lo strumento più silenzioso tra i due, per via della minor velocità di rotazione del motore.

Prezzo

Il prezzo di una centrifuga è in genere inferiore, rispetto a quello di un estrattore di succo. La prima si può acquistare con una spesa a partire da circa 70 €, con un costo che può raggiungere i 500€ nel caso degli apparecchi più performanti (escludendo il settore professionale). Per un estrattore di succo la spesa minima si aggira sui 100 €, ma può raggiungere tranquillamente anche 1500 €.

Quale scegliere?

Secondo la mia opinione, non esiste una risposta univoca in tal senso. La scelta deve essere operata in base alle proprie necessità, abitudini alimentari e disponibilità economica. L’ideale sarebbe poter disporre di entrambi gli elettrodomestici, per affrontare qualsiasi tipo di preparazione a base di ortaggi, frutta e verdura.